51.700 e rotti abitanti. Una superficie di 38 km quadrati. Così, sulla carta, pochi per poter pensare di diventare uno dei poli culturali italiani più in vista, meta ogni anno di scrittori celebrati in tutto il mondo. Ma Pordenone si è sempre infischiata dei limiti – anzi: ha utilizzato i propri come spinta propulsiva per lavorare di creatività, inventiva e ambizione.
Sarà una piccola città di una piccola regione, ma è sempre stata un’eccezione: abitata da persone volitive e curiose, rappresenta un unicum rispetto alla proverbiale chiusura del friulano tipo. Sono stati proprio il suo essere provincia nuova, il suo desiderio di emergere, il suo dinamismo, il suo eclettismo a portarla, a partire dai primi anni Duemila, a inventare per la fine dell’estate una manifestazione di successo come Pordenonelegge, imitata da moltissime città italiane. È spontaneo chiedersi da dove parta tutto ciò.
Il liceo Leopardi-Majorana è stato certamente uno degli incubatori della manifestazione, ed è anch’esso un’eccezione positiva. Continua a leggere