Ha iniziato a insegnare a 18 anni, nel napoletano, e subito ha cercato di innestare nella didattica lo studio della realtà e l’educazione all’impegno che si direbbe ‘civile’: con progetti centrati di volta in volta sulla legalità, l’ambiente, la lotta al degrado e all’inquinamento da rifiuti tossici. Poi, nel 2007, Maria De Biase ha vinto il concorso per diventare dirigente scolastico e da Napoli si è trasferita a San Giovanni a Piro, lasciando a bocca aperta le insegnanti che aspettavano la “preside di città”. Le sue innovazioni sono cominciate con la creazione di orti sinergici nei giardini di scuola, il compostaggio dei rifiuti, il riciclo, la colazione fatta con pane e marmellata e la merenda a pane e olio, il ritorno a quelle tradizioni semplici e spesso più intelligenti di tante nuove mode – perché, come scrisse Manzoni, “non sempre ciò che vien dopo è progresso”.
Ora, trent’anni dopo il suo primo giorno in aula, Maria dirige diciotto plessi scolastici, è responsabile di 1200 alunni e da sola fa il lavoro di tre dirigenti scolastici. I suoi mille e più bimbi hanno dimenticato le merendine confezionate, sanno che non bisogna bruciare la plastica e come si raccolgono le fave nell’orto, conoscono i tempi di maturazione del grano, si muovono a piedi, partecipano a progetti teatrali. Maria De Biase è stata più volte premiata per il suo impegno, però la burocrazia italiana non ha ancora smesso di mettersi di mezzo, le polemiche e gli ostacoli ci sono, non tutti sono contenti delle soluzioni che propone. Chissà cosa potrebbe fare una persona piena di passione e coraggio, nel nostro paese, se ci fossero in giro meno ignavia e pregiudizi e più lungimiranza… Continua a leggere
Archivio dell'autore: Silvia Valerio
Questionario proustiano sulla scuola #6 – OLIVIERO TOSCANI. La scuola? Chi la ama non la segua (pubblicato su Barbadillo.it)
Ha fatto baciare una suora bellissima e un giovane prete. Ha messo testa a testa – o meglio: di profilo – Israele e Palestina. Ha dato celebrità ultraterrena ai jeans Jesus. Ha ritratto migliaia di corpi: giovani, vecchi, bianchi, neri, entusiasti o desolati, torniti di splendore, consumati dalla vita. Figlio del primo fotoreporter del Corriere della Sera, nato nel ’42, Oliviero Toscani ha scritto la storia della fotografia e della comunicazione italiana. Ha usato la macchina fotografica come un’arma e ha saputo costruirsi una carriera artistica che poggia su una creatività spregiudicata, totale. Guru storico di Benetton, professore in varie università, Toscani ha creato campagne pubblicitarie per i più grandi marchi italiani, ha organizzato mostre, scritto libri, prodotto programmi televisivi, ricevuto premi internazionali, catalizzato ed educato talenti, pensato e costruito progetti di interesse ambientale e sociale (celebri le sue opere sui temi della chirurgia estetica e dei disturbi alimentari, ma anche quelle sulla sicurezza stradale e la tutela del patrimonio ambientale italiano). E, da qualche anno, potete perfino assaggiare il suo olio Extravergine, bere il suo vino e indossare i suoi occhiali. Non aspettatevi soluzioni borghesi, da Toscani, e neanche comode (false) speranze. La sua certezza categorica è una: se non si è mediocri, se si è molto curiosi e molto svegli, e ci si vuol ritagliare il proprio spazio decoroso nel mondo, oggi si ha bisogno di tanto ma tanto… Jesus, naturalmente. Continua a leggere
Questionario proustiano sulla scuola #5 – IGOR SIBALDI. Imparare a disobbedire (pubblicato su Barbadillo.it)
Igor Sibaldi ha occhi luminosi e capelli neri come un personaggio della Mosca di Bulgakov. E se avete letto lo scorrere del Dnepr ne Le veglie nella masseria presso Dikan’ka come se vi ci foste stati immersi è merito suo, che ha portato in italiano la maggior parte delle opere classiche russe: Gogol’, appunto, e Tolstoj, Dostoevskij, Cechov, Blok.
Italo-russo di famiglia, esperto di letteratura e cultura russa, Sibaldi negli anni ha studiato testi sacri e sapienziali, mitologie, psicologie, simboli, curioso di scoprire le radici spirituali dell’uomo e i segreti della potenza, del genio e del destino. Qualche centinaio di anni fa lo avrebbero forse detto mago e se la sarebbero presa anche con lui. Oggi, diventato un vero e proprio “scienziato del desiderio” (vedi il conosciutissimo testo I maestri invisibili, Mondadori 1997), scrittore e conferenziere, Sibaldi sceglie una prospettiva inedita per parlare all’uomo, in cui contano la libertà, l’amore per sé, la creatività, la fuga dagli stereotipi, l’eros come desiderio e spinta alla conoscenza, ma anche la sana ribellione alle imposizioni dei sistemi (i suoi ultimi libri sono La disobbedienza, Anima edizioni, e I confini del mondo, Arte di essere).
Ai bambini e agli adulti dice di fare come Pinocchio, ma quello vero, di Collodi, non la caricatura disneyana. Infatti, la sua ‘buona scuola’ casserebbe il Gatto e la Volpe: Kant ed Hegel… Continua a leggere
Questionario proustiano sulla scuola #4 – ADELE CAPRIO. La rivoluzionaria gentile della Nuova scuola – pubblicato su Barbadillo.it
Lavorava per Canale5, ma un giorno ha preso il coraggio a due mani e ha consegnato la lettera di licenziamento. Adele Caprio, una laurea in Lingue, una in Regia, una in Psicologia dello Sviluppo e un master all’università La Sapienza di Roma, è regista, mamma e studiosa infaticabile. Nel 2007 fonda il Centro di Ecologia Umana Le Nuvole, nella Tuscia viterbese, dove si occupa di crescita personale, educazione e cultura. Attenta ai misteri e alle meraviglie dell’educazione, qualche anno fa, da mamma, comincia a raccogliere i pareri di chi, per mestiere o per studio, si è orientato verso proposte diverse da quella della scuola pubblica italiana. Nel 2014 scrive il libro Pedagogia. Un’arte in divenire (Anima Edizioni), un’esplorazione delle formule didattiche alternative. In attesa di aprire una scuola genitoriale, collabora con il Tavolo Tecnico di Terra Nuova Edizioni che ha organizzato il 13 settembre di quest’anno il primo incontro nazionale di tutte le nuove pedagogie attualmente esistenti in Italia. Per l’occasione ha messo in scena, con la compagnia da lei fondata, Compagnia PoEtica, due spettacoli, di cui uno, “Taz, Zone Temporaneamente Autonome”, ispirandosi ai pionieri della Nuova Pedagogia (qui il trailer). Per raccogliere spunti diversi e confrontarsi con le esigenze in divenire dei giovani, organizza “Tavole Rotonde di Nuova Pedagogia” in giro per l’Italia, in cui permette a genitori, insegnanti e ragazzi di confrontarsi senza filtri. La volete davvero la rivoluzione? E allora lasciate che i vostri figli facciano quello che amano. Continua a leggere
Questionario proustiano sulla scuola #3 – DINO TICLI. Educare è una bella storia – pubblicato su Barbadillo.it
È probabile che nella vita abbiate letto, per voi o per i vostri ragazzi, vari tra i libri di Dino Ticli, che siate andati in vacanza nell’avventurosa Isola di Piro Piro tenendovi la pancia dalle risate, che abbiate rifatto la Storia insieme ai suoi personaggi lontani di ere ed ere, misteriosi e grandiosi. Laureato in geologia, divulgatore scientifico, già conservatore dei musei di storia naturale di Lecco e Merate, Ticli è felicissimo scrittore per ragazzi (basta leggersi Marco va alla guerra, Euno Edizioni, e Ricette bestiali, Edizioni Astragalo) e professore di scienze in un liceo – ma non riveliamo dove insegna, altrimenti di sicuro partirebbe una migrazione di massa verso quell’unico istituto. Perché Ticli è uno di quegli insegnanti pieni di benevolenza che puntano a entusiasmare e non a inculcare dati – razza che ormai rischia di fare la stessa fine dei suoi formidabili dinosauri. Continua a leggere
I buoni, quando si guastano, diventano pessimi
Che viviamo in un mondo non tutto rose e fiori lo si sa, d’accordo. Che sia giusto cavarsela da soli pure. Che ognuno debba strafregarsene di quello che dicono gli altri, soprattutto se sono altri in cattiva fede, anche. Però non c’è niente da fare: io mi ritrovo questo vizio di pensare che certe cose non si dicono mai abbastanza e che questo mondo è già molto, ma molto pieno di gente che se ne sta zitta, che risparmia il fiato e l’inchiostro, quando si tratta di parlare o scrivere a favore, e al massimo sproloquia elegantemente dalla mattina alla sera di cose su cui, in realtà, forse non ci sarebbe molto da dire. Per cui credo proprio che dirò la mia – non farò nemmeno male al pianeta visto che sarà tutto online. Continua a leggere