Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 insegnanti più amati d’Italia (sito Masterprof.it.). Sarà perché Enrico Galiano è un professore anticonvenzionale (ha creato una webserie, Cose da prof, un flashmob poetico #poeteppisti) o perché quando entra in classe si propone di prestare più ascolto ai ragazzi che a se stesso. È curioso di scovare, tra di loro, talenti e storie da far fiorire. Alcune sono diventate già dei romanzi per Garzanti: Eppure cadiamo felici (2017), Tutta la vita che vuoi (2018), Più forte di ogni addio (2019). Continua a leggere
Le ConTAMinAzioni Pop di Vania Elettra Tam – pubblicato su IlGiornaleOFF
Una scena in cui l’impenetrabile Monna Lisa venga ripresa negli ultimi istanti prima della posa con Leonardo? Ora si può osservarla, durante la personale di Vania Elettra Tam a cura di Andrea Malaman a Montagnana, in provincia di Padova, dalle 11.30 di domenica 11 agosto fino al 1 settembre: Monna Lisa che si fa truccare, pettinare e perfino sbarbare (!) da quattro fanciulle rinascimentali tutte trecce e manualità da stylist. Colori? Arancio acceso, giallo limone, rosa, azzurro e verde mela. Antico, moderno. Compostezza, ironia. Grazia femminile e graffio sociale. Eros e quotidianità. L’arte di Vania Elettra Tam è un felice connubio di elementi, per un femminismo scanzonato e mai greve. I richiami all’illustrazione e alla grafica sono presenti in tutta la sua produzione, che gioca in maniera brillante con il tema dell’autoritratto e della figura femminile, calata autoironicamente in mezzo ai miti e mostri della contemporaneità modaiola, tecnologica, perfezionista, sola (vedi i cicli di opere: ConTAMinAzione, Lucia.A, Origami multipli, Kanon regole ferree, SOSpesa, Cronaca rosa, Casalinghe, Artefatte). Continua a leggere
Un’estate di fantasmi – pubblicato su Linkiesta.it
Leggende. Dicerie. Sensazioni. Energie sotterranee o celesti in misterioso movimento proprio a due passi dalle mete turistiche italiane più amate. Una guida geoesoterica per scegliere bene le vacanze e pubblicare stories dell’altro mondo
C’è un’Italia misteriosa che pulsa da secoli dove Google Maps non la sa trovare. Un’Italia che impasta energie capaci di guarire corpi e anime, che ancora vibra di singulti di dolore e ricorda innocenti straziati o avvelenati. Non hanno potuto vivere e non si sono saziati della gloria degli eroi: eccoli diventare fantasmi, perennemente inchiodati a quel punto massimo di sofferenza in cui la loro più o meno umile vita si è persa. Giovani donne massacrate, lattanti sacrificati, amanti puniti con la morte. In Toscana ci sono castelli dove i lenzuoli respirano, dove se si accosta l’orecchio ai pomelli di un letto si possono ancora udire i tre ultimi battiti dell’aritmia fatale; nel Salento, paesi puniti da una cappa perenne di foschia. I luoghi del mistero ci portano sempre a interrogarci sull’altro paesaggio, quello intimo, del cuore, che non ha avuto ancora il suo Copernico a chiarirne definitivamente il moto.
Autostima nei bambini: 4 strategie pratiche per migliorarla – pubblicato su EfficaceMente.com
Contro il logorio della vita moderna, i Tarantolati di Tricarico – pubblicato su IlGiornaleOFF
Contro il veleno dell’apatia, un’iniezione di energia inesauribile. Dal 1975, i Tarantolati di Tricarico agitano l’Italia e il mondo con la potente bellezza della musica popolare lucana. Tamburelli, chitarre, cupa cupa e altri strumenti antichissimi. Voci che si rincorrono in un dionisismo crescente. Oltre ai fondatori, Rocco Paradiso, Franco Ferri, Marcello Semisa e Pino Molinari, oggi fanno parte del gruppo Enzo Granella, Gianluca Sanza, Giorgio Pavan, Pierluigi Delle Noci, Luca Fabrizio e Viviana Fatigante. I Tarantolati di Tricarico sono diventati celebri per la loro capacità di reinterpretare il repertorio musicale della tradizione facendone brani in grado di parlare anche e soprattutto ai più giovani. Hanno collaborato con artisti internazionali, si sono esibiti in stadi e teatri. Nelle prossime settimane, il loro tour li porterà per le maggiori città italiane e, tra una data e l’altra, apriranno anche due concerti del Jova Beach Party (il 7 agosto a Praia a Mare e il 13 a Policoro).
Ma da dove viene il loro nome? La leggenda vuole che ragni nascosti tra le spighe di grano pungessero le donne dei paesi trasmettendo depressione e dolore. L’unico rimedio, a quel punto, era la musica: ballando fino allo sfinimento al ritmo degli strumenti popolari, i malati, ‘tarantolati’, tornavano alla pienezza della vita.
A latere della loro infuocata esibizione presso il Castello Festival di Padova, abbiamo intervistato Franco Ferri, cofondatore e membro storico del gruppo.
Myrna e il tocco della morte – pubblicato su IlGiornaleOFF
Se vi piace l’estate chiassosa e profumata di cocco e crema solare ma volete fare un esperimento straniante, sotto l’ombrellone portatevi l’ultimo libro di Deborah Allo e Sergio Algozzino: la graphic novel Myrna e il tocco della morte (Tunué, 2019, 160 pp. col., 17 euro). Se siete in montagna o al lago, è perfetto.
Lei si chiama Myrna, un nome che già sa di erba. Vive da quando ne ha memoria in un bosco fitto, tra radici, cespugli e zolle, con l’unica compagnia di suo padre. Ha bende che le fasciano le mani fino ai gomiti e non le toglie quasi mai. Perché se le toglie, succedono cose terribili o magiche. È molto bella.
Poi tutto cambierà. Continua a leggere