Al cinema sulle rive del Lago Film Fest – pubblicato su CulturaIdentità
La storia disegnata dell’infuocata Frida Kahlo – pubblicato su IlGiornaleOFF
Le figure di Rossato sono esili come rami e hanno occhi lunghi e fatati. Coperte di simboli, con i capelli intrecciati di rinascimenti e medioevi, hanno la grazia degli elfi, la lontananza delle streghe. Sono cesellate come templi: pennellate di ori e fiocchi d’argento. D’altronde, lui ha un destino d’arte nel nome: si chiama Michelangelo.
Di questo giovane artista della provincia di Venezia è uscito da poco l’ultimo libro, accompagnato dal testo della scrittrice Chiara Lossani: Frida Kahlo nella sua casa Azul (Edizioni Arka, 2019, 40 pp., 16 euro). Dopo le prime figure: l’ermetica, rossa Biancaneve e la liquida azzurro-verde Sirenetta, Rossato si concentra su una protagonista che, come il suo splendido Marco Polo, non viene dalle fiabe ma dagli intrecci della realtà, spesso i più incredibili. Continua a leggere
Sotto le stelle e nelle ville euganee – pubblicato su ilGiornaleOFF
Monselice, Este, Torreglia, Due Carrare, Montegrotto. Dove la terra si solleva in colline e si scioglie in fiumi e canali è nato Euganea Film Festival, per iniziativa di Euganea Movie Movement, con la presidenza di Marco Trevisan. Giunto ormai alla sua diciottesima edizione, è un festival cinematografico itinerante che vuole ricollegare le bellezze del territorio alla meraviglia del racconto per immagini, mescolare il movimento silenzioso, impercettibile del paesaggio a quello rapido del proiettore.
Fino al 30 giugno è possibile guardare film sotto le stelle e circondati da pareti di roccia, in chiostri, giardini, teatri, oppure tra gli affreschi e le colonne di alcune delle più belle ville euganee (Villa Pisani, Villa Draghi, Villa Duodo, Villa Vescovi, Barchessa di Vigna Contarena, La Mincana). Continua a leggere
“Calicanto”, musica multiforme della tradizione – pubblicato su IlGiornaleOFF
È il 1981 quando Roberto Tombesi, architetto, etnomusicologo, insegnante, polistrumentista e cantante, fonda insieme al fratello Giancarlo e ad altri musicisti il gruppo Calicanto. Il nome si rifà ai profumatissimi fiori gialli che sbocciano in inverno. E davvero sentire certe musiche fa sciogliere strati e strati di modernità polverosa e rifiorire.
Roberto e il suo gruppo amano gli strumenti. Conoscono le loro storie, le strade che li hanno portati attraverso l’Europa. Sanno come fare di un legno di castagno un flauto, e lo insegnano nelle scuole ai ragazzi che hanno la fortuna di incontrarli per un laboratorio. Si portano dietro percussioni fatte di unghie di maiale e di gusci di noci e nocciole. Continua a leggere