Myrna e il tocco della morte – pubblicato su IlGiornaleOFF

ojoy8ugqSe vi piace l’estate chiassosa e profumata di cocco e crema solare ma volete fare un esperimento straniante, sotto l’ombrellone portatevi l’ultimo libro di Deborah Allo e Sergio Algozzino: la graphic novel Myrna e il tocco della morte (Tunué, 2019, 160 pp. col., 17 euro). Se siete in montagna o al lago, è perfetto.

Lei si chiama Myrna, un nome che già sa di erba. Vive da quando ne ha memoria in un bosco fitto, tra radici, cespugli e zolle, con l’unica compagnia di suo padre. Ha bende che le fasciano le mani fino ai gomiti e non le toglie quasi mai. Perché se le toglie, succedono cose terribili o magiche. È molto bella.
Poi tutto cambierà.
Rimarrà ancora più sola, tra le foglie che la avvolgono in se stessa, fino a quando quella solitudine ipnotica si spezzerà come un ramo all’apparire di un ragazzo biondo. Lui le piomba davanti senza ricordarsi nulla. Ma no, non sarà come sembra. Ci sono degli occhi acuti che la rincorrono. Ci sono fiotti di sangue. Violenza magica.
Myrna e il tocco della morte dà tutto quello che si chiede alle graphic novel: bellezza, inquietudine, sogno, spazio. Parla per immagini, lontane e malinconiche, e accoglie misteri senza risposta. Te li porta chiusi nel palmo di mano, come un bambino farebbe con un insetto.
I disegni di Deborah Allo muovono la storia di Sergio Algozzino in quel senza-tempo delle fiabe che culla chi ama leggere e interrogarsi. Come le fiabe, è dura e non innocente. Non ha spiegazioni, ne può avere centinaia, come i disegni delle carte. Leggetela per trovare la vostra.

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