‘Neanche fosse la fine del mondo’ – L’incipit

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– Caro, accendi un attimo sul due –.

Con fare placido e disinteressato, caro, seduto sul divanetto con un panino alla mortadella a mezz’aria, una birretta vicino e in testa un principio di calvizie, sospira. Appoggia il panino, si sporca di briciole, le scuote, leva gli occhi, cazzo è lontano il telecomando. Niente da fare, bisogna. Si alza con sforzo, guadagna il telecomando, evviva, sprofonda di nuovo nel suo meritato riposo accompagnato dal rimbalzare delle ciabatte. Trova il due e si rilassa.

– …e al termine della conferenza, la relazione del professor Collter sullo stato della barriera corallina dell’Africa orientale ha messo in allarme sulle problematiche della biodiversità marina, biodiversità che pare essere eccezionalmente a rischio dopo i disastri ambientali degli ultimi mesi. Duecento specie sono quelle destinate all’estinzione, stando alle stime del professore. Dall’esame effettuato è inoltre emerso che ormai l’88% dei coralli è in stato di ‘sbiancamento’. Parallelamente, il centro studi Deepness prosegue le sue indagini sui fondali oceanici. Passiamo ora ai fatti di cultura. È morto ieri il celebre… –

– Ancora! –

– Cosa –.

– Ancora con questi disastri ambientali –.

– Cosa vuoi che ti dica –.

– Come cosa vuoi che ti dica? –

– Che cosa posso fare io –.

– Tira su quei piedi intanto… Potresti chiedere a tuo fratello, no? –

– Mio fratello. Ma se sono anni che non gli parlo. E poi cosa vuoi che ne sappia lui, fa il giornalista –.

– Appunto! Ne sa di sicuro qualcosa di più, lui. Togli i piedi da quel tavolino ti ho detto… Non sai che ai giornalisti le notizie arrivano sempre prima? E poi figurati tuo fratello con tutte le amicizie che ha. Chiamalo oggi. Gli dici come sta come non sta, famiglia figli, gli fai gli auguri per ognissanti e gli chiedi cosa diavolo sta succedendo in giro –.

– Ma manca una settimana a ognissanti –.

– Cosa c’entra? Alzati invece di star sempre lì a mangiare, dammi ’sto panino, gli fai gli auguri per quello che vuoi, toh, per l’inizio dell’autunno, sei gentile e dopo senza che si capisca troppo cerchi di capirci qualcosa. Vai di là che qui c’è casino –.

– In che senso –.

– Come in che senso?? –

– Senza che si capisca troppo cerchi di capirci qualcosa –.

– Dio, ma adesso dimmi tu perché ti ho sposato. Che avrei potuto invece finire l’università. Ci sei? Mi ascolti? Guardami quando ti parlo! Lo chiami, ma senza far capire che gli hai telefonato solo per questo, bisogna essere furbi nella vita, e poi cerchi di capire un po’ cosa sta succedendo. Nel mondo. Cristo! Vai a prendere tuo figlio e ti parlano del surriscaldamento globale, vai a farti i capelli e c’è il buco nell’ozono, e secondo te perché il comune mette di continuo domeniche senz’auto, eh, perché??
Guarda che non è mica normale. Qui c’è sicuro sotto qualcosa.
Possibile che tu non voglia capirci niente! –

– Va bene va bene adesso calmati. Non serve che ti scaldi così. Lo so. Adesso lo chiamo. Dov’è il telefono? Neanche fosse la fine del mondo. 

 

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*Neanche fosse la fine del mondo di Silvia Valerio (Edizioni di Ar, collana Il Cavallo alato, pp. 88, 9 €, aprile 2019 www.edizionidiar.it )

 

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