Igor Sibaldi ha occhi luminosi e capelli neri come un personaggio della Mosca di Bulgakov. E se avete letto lo scorrere del Dnepr ne Le veglie nella masseria presso Dikan’ka come se vi ci foste stati immersi è merito suo, che ha portato in italiano la maggior parte delle opere classiche russe: Gogol’, appunto, e Tolstoj, Dostoevskij, Cechov, Blok.
Italo-russo di famiglia, esperto di letteratura e cultura russa, Sibaldi negli anni ha studiato testi sacri e sapienziali, mitologie, psicologie, simboli, curioso di scoprire le radici spirituali dell’uomo e i segreti della potenza, del genio e del destino. Qualche centinaio di anni fa lo avrebbero forse detto mago e se la sarebbero presa anche con lui. Oggi, diventato un vero e proprio “scienziato del desiderio” (vedi il conosciutissimo testo I maestri invisibili, Mondadori 1997), scrittore e conferenziere, Sibaldi sceglie una prospettiva inedita per parlare all’uomo, in cui contano la libertà, l’amore per sé, la creatività, la fuga dagli stereotipi, l’eros come desiderio e spinta alla conoscenza, ma anche la sana ribellione alle imposizioni dei sistemi (i suoi ultimi libri sono La disobbedienza, Anima edizioni, e I confini del mondo, Arte di essere).
Ai bambini e agli adulti dice di fare come Pinocchio, ma quello vero, di Collodi, non la caricatura disneyana. Infatti, la sua ‘buona scuola’ casserebbe il Gatto e la Volpe: Kant ed Hegel… Continua a leggere
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Questionario proustiano sulla scuola #4 – ADELE CAPRIO. La rivoluzionaria gentile della Nuova scuola – pubblicato su Barbadillo.it
Lavorava per Canale5, ma un giorno ha preso il coraggio a due mani e ha consegnato la lettera di licenziamento. Adele Caprio, una laurea in Lingue, una in Regia, una in Psicologia dello Sviluppo e un master all’università La Sapienza di Roma, è regista, mamma e studiosa infaticabile. Nel 2007 fonda il Centro di Ecologia Umana Le Nuvole, nella Tuscia viterbese, dove si occupa di crescita personale, educazione e cultura. Attenta ai misteri e alle meraviglie dell’educazione, qualche anno fa, da mamma, comincia a raccogliere i pareri di chi, per mestiere o per studio, si è orientato verso proposte diverse da quella della scuola pubblica italiana. Nel 2014 scrive il libro Pedagogia. Un’arte in divenire (Anima Edizioni), un’esplorazione delle formule didattiche alternative. In attesa di aprire una scuola genitoriale, collabora con il Tavolo Tecnico di Terra Nuova Edizioni che ha organizzato il 13 settembre di quest’anno il primo incontro nazionale di tutte le nuove pedagogie attualmente esistenti in Italia. Per l’occasione ha messo in scena, con la compagnia da lei fondata, Compagnia PoEtica, due spettacoli, di cui uno, “Taz, Zone Temporaneamente Autonome”, ispirandosi ai pionieri della Nuova Pedagogia (qui il trailer). Per raccogliere spunti diversi e confrontarsi con le esigenze in divenire dei giovani, organizza “Tavole Rotonde di Nuova Pedagogia” in giro per l’Italia, in cui permette a genitori, insegnanti e ragazzi di confrontarsi senza filtri. La volete davvero la rivoluzione? E allora lasciate che i vostri figli facciano quello che amano. Continua a leggere
Questionario proustiano sulla scuola #3 – DINO TICLI. Educare è una bella storia – pubblicato su Barbadillo.it
È probabile che nella vita abbiate letto, per voi o per i vostri ragazzi, vari tra i libri di Dino Ticli, che siate andati in vacanza nell’avventurosa Isola di Piro Piro tenendovi la pancia dalle risate, che abbiate rifatto la Storia insieme ai suoi personaggi lontani di ere ed ere, misteriosi e grandiosi. Laureato in geologia, divulgatore scientifico, già conservatore dei musei di storia naturale di Lecco e Merate, Ticli è felicissimo scrittore per ragazzi (basta leggersi Marco va alla guerra, Euno Edizioni, e Ricette bestiali, Edizioni Astragalo) e professore di scienze in un liceo – ma non riveliamo dove insegna, altrimenti di sicuro partirebbe una migrazione di massa verso quell’unico istituto. Perché Ticli è uno di quegli insegnanti pieni di benevolenza che puntano a entusiasmare e non a inculcare dati – razza che ormai rischia di fare la stessa fine dei suoi formidabili dinosauri. Continua a leggere
I buoni, quando si guastano, diventano pessimi
Che viviamo in un mondo non tutto rose e fiori lo si sa, d’accordo. Che sia giusto cavarsela da soli pure. Che ognuno debba strafregarsene di quello che dicono gli altri, soprattutto se sono altri in cattiva fede, anche. Però non c’è niente da fare: io mi ritrovo questo vizio di pensare che certe cose non si dicono mai abbastanza e che questo mondo è già molto, ma molto pieno di gente che se ne sta zitta, che risparmia il fiato e l’inchiostro, quando si tratta di parlare o scrivere a favore, e al massimo sproloquia elegantemente dalla mattina alla sera di cose su cui, in realtà, forse non ci sarebbe molto da dire. Per cui credo proprio che dirò la mia – non farò nemmeno male al pianeta visto che sarà tutto online. Continua a leggere
Questionario proustiano sulla scuola #2 – PAOLO MOTTANA. Fate l’amore con il sapere (pubblicato su Barbadillo.it)
Adesso immaginate che la scuola non ci sia più. Che non ci siano più gli orari, le aule grigie e squadrate, le cattedre, le lavagne, gli zaini spaventosamente pesanti. Che non ci siano più i compiti, le verifiche, i voti. Immaginate dei bambini che possano imparare dentro edifici belli, colorati, pieni di natura viva, e soprattutto fuori: nelle città, nel mondo. Che possano coltivare prima di tutto l’entusiasmo e la libertà, provare il piacere dell’avventura e della caccia alla vita, della salute e dell’energia, quello della ribellione e dell’affermazione. Immaginate che imparare non sia più un obbligo, ma un desiderio, un’attività erotica, come lo era nell’antica Grecia, e insegnare non un dovere, ma una passione. Immaginate di imparare con Dioniso e non con Saturno. Paolo Mottana ha immaginato tutto questo, con un entusiasmo generoso verso quell’età speciale che è la prima giovinezza: la sua risposta ai problemi della scuola moderna si chiama controeducazione (www.contreducazione.blogspot.com). Già docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, Mottana insegna filosofia dell’educazione presso l’Università di Milano-Bicocca e studia i rapporti tra filosofia, educazione, arte, immaginario (Eros, Dioniso e altri bambini. Scorribande pedagogiche, Franco Angeli Edizioni; Piccolo manuale di controeducazione, Mimesis Edizioni, La gaia educazione, Mimesis Edizioni). Diffonde il messaggio controeducativo in numerose conferenze e incontri trasversali con il pubblico, facendone un impegno davvero politico. Nella prima pagina del suo ultimo libro si leggono parole dalla baldanza fiumana: “Preferiamo: alla fatica la passione e il piacere, alla negazione l’affermazione, alla preservazione il rischio, alla mente il corpo”. Continua a leggere
Questionario proustiano sulla scuola #1 – ANNAMARIA TESTA. Insegnare con intelligenza, metodo e creatività (pubblicato su Barbadillo.it)
Lei è la bella ragazza che si vede di spalle nella famosa pubblicità del Luxardo degli anni ’80, quella che parla, anzi scrive, con la erre moscia. E poi è la ragazza della Golia che sfrizzola il velopendulo e galvanizza l’ugola, di “Liscia, gassata o Ferrarelle?”, delle pagine promozionali di Ciocorì, della Fiat, di Bticino, Illy e poi ancora e ancora, passando per molte delle più celebri pubblicità. Annamaria (nomen omen) Testa (nessun legame di parentela, però, con Armando e l’omonima agenzia) è la voce instancabile e appassionata della creatività italiana; copywriter negli anni ruggenti della pubblicità, ha lavorato per le più grandi agenzie di comunicazione e nel 2005 ne ha fondata una: la società Progetti Nuovi.
Sul suo sito NuovoeUtile, dedicato alla diffusione di “teorie e pratiche della creatività”, si occupa di tutto quello che un tempo sarebbe stato definito disciplina umanistica – lettere, psicologia, arte, mondo del lavoro, educazione e, naturalmente, tecniche di scrittura (La trama lucente e Minuti scritti, Rizzoli, andrebbero adottati a scuola come libri di testo, insieme all’antologia) –, cercando di fare dell’intelligenza opera d’arte. Prima donna a essere entrata nella Hall of Fame dell’Art Directors Club Italiano, è consulente, giornalista per le pagine di Internazionale.it e insegna all’Università Bocconi di Milano. Negli anni, è stata ideatrice e promotrice di iniziative di valore come #dilloinitaliano, petizione per salvare la lingua italiana dagli orrori del burocratichese e dell’itanglese, il corso per la prevenzione degli incidenti e il pronto soccorso pediatrico. E, soprattutto, le novantacinque tesi sulla scuola per migliorarla e vivificarla, ripulendola dai tecnicismi sterili e dai moralismi inutili.
Perché “chiedere all’analisi testuale di dar conto della magia di una narrazione è come chiedere a un anatomopatologo di dar conto del sex appeal di Marilyn Monroe”. Continua a leggere